Lo Ionio è il bacino più profondo del Mediterraneo, infatti raggiunge in più punti una profondità di 4.000 m e tocca i 5.000 m a sud ovest del Peloponneso.
Vi si affacciano alcune regioni italiane
Sicilia, con il Golfo di Catania
Calabria, con il Golfo di Squillace e il Golfo di Corigliano
Basilicata e Puglia, con il Golfo di Taranto.
È collegato
al mar Tirreno tramite lo Stretto di Messina
al mare Adriatico tramite il Canale d'Otranto, ossia lo stretto di mare fra Capo Linguetta, sulla costa albanese, e Punta Palascia, sulla costa italiana (linea A in figura)[2]
al mar Egeo attraverso il canale di Corinto, e – più a sud – tramite una linea di demarcazione compresa fra capo Malea nel Peloponneso e le coste occidentali dell'isola di Creta
al Mar Libico attraverso una linea di confine che da Capo Passero, in Sicilia, arriva fino all'isola di Creta segna il limite meridionale del mar Ionio[3].
Riguardo alla linea di demarcazione tra Ionio e Adriatico, occorre precisare che esistono altre due convenzioni nautiche, che per esigenze di semplificazione seguono la linea dei paralleli, discostandosi quindi dalla definizione fin qui data. In particolare:
ai fini meteorologici (Meteomar) e delle Informazioni Nautiche degli Avvisi ai Naviganti, il limite marittimo tra Adriatico Meridionale e Ionio Settentrionale è dato dal 40º parallelo nord (linea B in figura): sulla costa italiana corrisponde a Punta Mucurone nei pressi di Castro: 40°00′00″N 18°25′48″E
per i restanti Avvisi ai Naviganti (portolani, fari e fanali, Navarea III, ecc.) il limite convenzionale fra costa ionica e costa adriatica è invece posto a Santa Maria di Leuca (Punta Mèliso) a 18°22' E. Secondo quest'ultima convenzione, il limite idrografico tra Mar Adriatico a nord e Mar Ionio a sud seguirebbe il parallelo 39°47' N (linea C in figura) dal largo di Punta Mèliso alle coste settentrionali dell'isola di Corfù.